In questi giorni ho letto un breve ma prezioso saggio che si intitola proprio così: Camminare; Sottotitolo: Un gesto sovversivo.

L’autore è il norvegese Erling Kagge, che non conoscevo solo per colpa della mia ignoranza, visto che – copio dalla biografia – “è stato il primo uomo a raggiungere il Polo Sud in solitaria e il primo a raggiungere i tre Poli: Polo Nord, Polo Sud e una cima dell’Everest”. Insomma, uno che di camminare se ne intende.

Ma questo libro non è un racconto di grandi imprese o di avventure al limite della resistenza umana: il gesto sovversivo qui è alla portata di tutti, e cambiare le regole – essere sovversivi, appunto – non si riferisce a violare lockdown e serrate notturne, come l’attualità purtroppo potrebbe portarci a pensare.

Le regole che Kagge ci invita a cambiare sono quelle quotidiane: scegliere di andare a piedi tutte le volte che si può; scegliere addirittura di andare piano, molto più piano di quella che è la camminata veloce tanto consigliata, perché più si va piano e più il tempo si dilata, e più i sensi riescono a cogliere particolari, suoni, odori.

 

Semplice? Sì. Facile da fare? Molto meno

 

Quasi ogni giorno in parafarmacia ci capita di dare come consiglio quello di camminare di più, e quasi ogni volta la risposta è non riesco, ho poco tempo, ma come faccio.

Eppure un gesto semplice come quello di mettere un piede davanti all’altro per un certo tempo ogni giorno aiuta ad alleviare e a risolvere tantissimi piccoli fastidi della vita quotidiana. Perché? Beh, perché siamo fatti per questo, siamo fatti per muoverci, perciò tutte le nostre funzioni organiche, tutti i nostri ingranaggi, funzionano meglio se lo facciamo. O meglio: funzionano peggio se non lo facciamo!

Per questo motivo, con la scusa del libro, ho pensato di farti un elenco dalla testa ai piedi di tutti i benefìci accertati del camminare ogni giorno.

 

Sistema nervoso

 

Numerosi lavori hanno ormai definitivamente chiarito che c’è una correlazione diretta tra il camminare e il mantenimento/miglioramento delle funzioni cognitive. Ognuno di noi ha sperimentato almeno una volta nella vita il potere di schiarire la mente che ha una passeggiata, oggi sappiamo che non è solo per effetto dell’aria fresca, camminare – meglio se a contatto con la natura – migliora davvero la memoria, la creatività e la capacità di ragionare.

In più, aiuta a contrastare ansia e depressione, a rispondere meglio allo stress sia fisico che mentale, a dormire meglio.

 

Sistema ormonale e immunitario

 

Li metto insieme perché sono strettamente correlati: ti è mai spuntato l’herpes sul labbro in un periodo di stress? Ecco. Lo stress psicofisico è correlato al bilancio ormonale, quando sei stressato le famose endorfine scarseggiano e il cortisolo fa delle grandi feste in giro per il tuo organismo.

Indovina che succede se cammini? Esatto: le endorfine salgono e il cortisolo scende! Ovviamente sto semplificando al massimo, il sistema ormonale e quello immunitario si basano su equilibri molto più complessi e molto più delicati di così, e magari bastasse una camminata per far sparire lo stress e non ammalarsi mai.

Un dato però è certo: chi fa una vita sedentaria è mediamente più stressato e più fragile, a parità di condizioni, di chi si muove di più.

 

Ossa, muscoli e articolazioni

 

Ti sarà capitato di leggere che quando gli astronauti rientrano sulla Terra dopo lunghe permanenze nello spazio, spesso hanno problemi muscolari e articolari. Si sono mossi, ma in condizioni di micro gravità, e questo non stressa abbastanza il loro apparato muscolo-scheletrico. Succede qualcosa di simile anche a noi comuni terresti, quando non ci muoviamo abbastanza.

Come dicevo prima, siamo progettati per muoverci, i nostri antenati nelle savane correvano per giorni e giorni e, più di recente, i nostri nonni e bisnonni si muovevano per lo più a piedi, percorrendo ogni giorno distanze che a noi sembrano lunghissime anche solo per andare a scuola o al lavoro.

Camminare è come oliare costantemente un ingranaggio: le articolazioni rimangono elastiche, i muscoli tonici e ben irrorati dal sangue, le ossa ben mineralizzate.

 

Apparato cardiocircolatorio

 

Se i muscoli devono muoversi, devono arrivare loro più ossigeno e nutrienti: camminando non esercitiamo solo i muscoli volontari, ma anche quelli involontari, come il cuore, e manteniamo efficienti ed elastici i vasi sanguigni che sono stimolati a lavorare. Questo si traduce in un apporto ottimale di ossigeno e nutrienti ai tessuti, nella rimozione più efficiente delle sostanze di scarto dell’attività delle cellule del nostro corpo, nella stabilizzazione della pressione arteriosa.

Se migliora la circolazione, migliorano anche le funzioni cognitive e la memoria, il metabolismo è in generale più efficiente e perciò è meno probabile che colesterolo e trigliceridi raggiungano livelli pericolosi per la salute.

Camminare migliora la circolazione sanguigna anche in un altro modo molto semplice e meccanico: quando i muscoli della gamba si contraggono e rilassano alternativamente durante la camminata, comprimono ritmicamente le pareti dei vasi, facilitando la risalita del sangue dalle gambe al cuore. Si chiama pompa muscolare e, se ci pensi, è un meccanismo molto ingegnoso che l’evoluzione ha inventato per risolvere un problema serio: far scorrere un fluido in direzione contraria alla forza di gravità. Piccolo dettaglio: il meccanismo funziona tanto meglio quanto più ci muoviamo durante la giornata.

 

Sistema digerente

 

L’attività fisica regolare e costante è il modo più semplice ed efficace per mantenere l’intestino in buona salute. Camminare non solo stimola la peristalsi, cioè l’insieme dei movimenti involontari e coordinati che muovono il contenuto intestinale, ma aiuta anche in caso di reflusso gastroesofageo, gonfiore addominale e sindrome del colon irritabile.

Come saprai, l’intestino ha un suo proprio sistema nervoso, che dialoga con il sistema nervoso centrale, lo influenza e ne è a sua volta influenzato. Il benessere dell’intestino riflette e si riflette, quindi, su quello di tutto il resto dell’organismo, compresa la mente.

Inoltre, intestino sano equivale a dire sistema immunitario efficiente: sapevi che ben il 70% circa del nostro sistema immunitario risiede proprio nell’intestino?

 

Mente

 

La mente la metto per ultima e la separo dal sistema nervoso di proposito, perché voglio intendere quello che c’è di non tangibile e che però lo stesso deve stare bene, come fosse un organo o un arto, perché tutto il resto stia bene. Puoi chiamarla anche anima, o spirito, o essenza. Oppure in qualsiasi altro modo tu preferisca.

Fatto sta che anche alla mente fa bene camminare. Se ci pensi, fare una passeggiata cercando di concentrarsi su quello che si vede, sente e percepisce a ogni passo non è altro che una forma di meditazione. Esistono molte meditazioni guidate da fare camminando, ma già passeggiare e guardarsi attorno, senza starci a pensare più di tanto, lo è.

 

Per concludere

 

Non so cos’hai deciso tu, per quanto mi riguarda sono d’accordo con Erling Kagge: camminare oggi si può considerare davvero un gesto sovversivo. In un mondo che ci propina moderne ricette magiche per tutto – per dimagrire, per dormire, per concentrarsi, per rilassarsi – forse sovversione è proprio scegliere la strada semplice ma non facile.

Ti lascio con una citazione tratta dal libro, che mi sembra riassuma bene tutto:

 

Magdi Habib Yacoub, cardiochirurgo egiziano emigrato in Inghilterra, fa ogni giorno una passeggiata. […] aveva eseguito all’incirca ventimila operazioni a cuore aperto. […] Gli chiesi cosa avesse imparato dall’osservazione di migliaia di cuori umani palpitanti. Dopo avermi lanciato una rapida occhiata, mentre camminavamo, Yacoub mi rispose senza esitazione: “A fare una passeggiata ogni giorno”.

 

La foto è di Dmitry Schemelev e la trovi su Unsplash

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